Ora proseguiamo, dicendo, che la domanda dovrebbe essere posta prima cioè quando le aziende nascono, perché i collaboratori arrivano successivamente quando aumenta il carico di lavoro e le problematiche da gestire, ma la selezione avviene (quasi sempre) in emergenza e il nuovo collaboratore non è scelto sulla base di un’accurata valutazione (psicologica, formativa, attitudinale, produttiva o di ruolo) ma di “pancia” o perché ha fatto un servizio (in prova) fantastico (vorrei vedere). I collaboratori dovrebbero essere inseriti in base ad un progetto di crescita, per la crescita e non per “tappare” qualche “buco” così alla fine succede di comprare un’ugola bionica per urlare più forte a tutti i collaboratori e tenerli concentrati per fargli fare il lavoro, ma urlare sempre più forte non è produttivo, tutt’altro (ricordati i tuoi genitori, l’insegnante i tuoi capi ecc.). Altra cosa con il nuovo arrivato “…. non posso insegnare tutto il lavoro a questo tipo se poi se ne va e mi apre vicino si porta via i MIEI clienti …” e invece di crescere aumenti solo il tuo carico di lavoro a discapito della produttività.